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Recensione del libro La nascita della intersoggettività

MASSIMO AMMANNITI, VITTORIO GALLESE (2014): La nascita della intersoggettività.

Recensione del libro La nascita della intersoggettività

MASSIMO AMMANNITI, VITTORIO GALLESE (2014): La nascita della intersoggettività. Lo sviluppo del sé tra psicodinamica e neurobiologia, Raffaello Cortina editore, Milano, pp. 285, E. 28,00

di Giovanna Morganti

 

 

Nell’ambito dell’approccio multidisciplinare al tema dell’intersoggettività l’interesse di questo libro è dato dallo sforzo, a mio avviso riuscito, di integrare ambiti apparentemente distanti. Scritto da uno psicanalista e da un neurobiologo, il libro offre “ un nuovo modello di intersoggettività, evolutivamente e neurobiologicamente fondato”, scrive Allan Shore nella sua entusiastica introduzione.

Gallese critica le neuroscienze cognitive e la “teoria della mente” dimostrando come non sia necessario pensare a competenze simboliche e metacognitive per spiegare l’intersoggettività.

Il neonato è da subito capace di uno scambio relazionale reciproco con i suoi caregiver ed è proprio all’interno di questa matrice relazionale precoce che emerge e si sviluppa la mente.

La conoscenza dell’ “Altro” può quindi inizialmente fondarsi, attraverso il meccanismo dei neuroni specchio, sulla mappatura dell’altro su di sé, e del sé sull’altro. Gallese ha coniato la felice espressione di “simulazione incarnata” per descrivere questa capacità di comprensione dell’altro data dalla somiglianza del nostro stato mentale, ma anche emotivo, quando compiamo una azione e quando osserviamo un altro compiere quella stessa azione.

Come scrive Ammanniti la gravidanza rappresenta per la donna un periodo critico caratterizzato da una particolare permeabilità alle rappresentazioni inconsce e da una profonda riorganizzazione della propria immagine di sé come figlia, di sé come madre e del bambino in arrivo . Il libro offre una ampia descrizione degli eventi trasformativi che le madri attraversano sia nel periodo prenatale che successivamente alla nascita con una particolare attenzione ai cambiamenti neurobiologici che sottostanno alla “preoccupazione materna primaria” di Winnicott.

Nell’ambito della complessa transizione alla genitorialità viene illustrata una procedura che consente di indagare le rappresentazioni materne in gravidanza (IRMAG). Con questa intervista semistrutturata si possono valutare precocemente i diversi stili materni e, laddove si evidenzino fattori di rischio, permette di sviluppare un intervento di sostegno alla genitorialità. Sempre nell’ottica di interventi precoci di sostegno ai genitori di grande interesse sono sia il capitolo che indaga la capacità di collaborare armonicamente nelle funzioni di accudimento della coppia in attesa attraverso una procedura che analizza la relazione triadica (LTP), sia la rassegna degli studi più recenti sulla trasmissione intergenerazionale del trauma.

Un libro dunque che esce dal tema specifico della intersoggettività primaria e della relazione precoce genitore-bambino e si rivolge a tutti coloro siano interessati alla neurobiologia interpersonale e al suo utilizzo nella clinica.

Giovanna Morganti

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