Comportamento perfezionistico
Le cose o le faccio perfettamente o è meglio non farle!
Perfezionismo, paura del fallimento, bisogno esagerato dell’approvazione altrui e scarsa capacità di gestire la frustrazione sono tra le caratteristiche principali di coloro che in maniera rigida e sistematica procrastinano in modo indefinito i propri compiti o le varie situazioni della loro vita.
Procrastinare, cioè, rimandare a dopo al fine di guadagnare tempo o di non fare ciò che si dovrebbe è una strategia volta ad evitare qualcosa allo scopo di gestire l’ansia.
Alla base di tale atteggiamento ci può essere l’idea che per iniziare un certo compito devono essere presenti tutte le condizioni necessarie, tutto, insomma, deve essere fatto perfettamente, un piccolo sbaglio non sarebbe una sbavatura ma un errore imperdonabile da evitare assolutamente. L’evitamento messo in atto con la procrastinazione porta a diminuire l’ansia ma “costa” al “perfezionista” perdita di autostima, senso di colpa, depressione e mantenimento del circolo vizioso del perfezionismo.
Continuando a “rimandare”, infatti, la persona non si espone a delusioni ma tantomeno a successi aumentando in lui la sensazione che sbagliare non sarebbe “umano” ma “diabolico”. La presenza marcata di questo atteggiamento è alla base del Disturbo ossessivo-compulsivo di personalità e del Disturbo della condotta alimentare.
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