I Disturbi dell’identità di Genere
Per la diagnosi del disturbo di identità di genere deve essere evidente una intensa e persistente identificazione con il sesso opposto, non correlata ai presunti vantaggi culturali che possono derivare dall’appartenenza all’altro sesso, accompagnata da un persistente malessere riguardo alla propria assegnazione culturale. Negli adolescenti e negli adulti questo disturbo si manifesta con l’intento di eliminare le proprie caratteristiche sessuali primarie e secondarie al fine di assumere, quanto più possibile, l’aspetto del sesso opposto.
Quando si parla di Identità di Genere, si intende il nostro senso di noi medesimi quali maschi o quali femmine. (J. Money), il Ruolo di Genere è qualsiasi cosa esprima questo senso di noi medesimi quali maschi o femmine, implica tutto ciò che sentiamo e pensiamo, tutto ciò che facciamo e diciamo. Sempre per citare Money si può sinteticamente dire che “L’identità di genere è l’espressione privata del ruolo di genere, e il ruolo di genere è l’espressione pubblica dell’identità di genere”.
Nel percorso di sviluppo dell’identità di genere intervengono, accanto ai fattori biologici, anche aspetti più prettamente sociali e psicologici, le cui implicazioni andranno valutate con attenzione, in particolare nella fase adolescenziale, dove il conflitto tra privato e sociale può diventare assai aspro e generare confusione e disorientamento. In questi veri e propri sconvolgimenti evolutivi spesso il clinico è chiamato per rassicurare, controllare e verificare che tutto proceda nel verso giusto ed è proprio in queste circostanze che la gestione di queste problematiche, solitamente a carico dei genitori, deve essere adeguata e corretta per un sereno sviluppo del giovane. Talvolta sono proprio le maldestre preoccupazioni dei genitori che possono generare dubbi nei figli ed incertezze sulla propria integrità ed identità sessuale.